LEGGE 194. GLI ABORTI NON DIMINUISCONO MA SI FANNO INVISIBILI
- Meno aborti, ma sempre più «invisibili»leggi tutto Interruzioni di gravidanza al minimo da 40 anni, ma con il boom delle pillole del giorno dopo. Tutti i dati. ( )
- Aborti in Italia: dentro i dati e oltre (
- L’«ignoranza» giovanile e l’educazione che serve (
- Gian Luigi Gigli, presidente Movimento per la vita. «Sono dati sempre preoccupanti. Dal 1982 il tasso di abortività è in discesa, ma molto meno del calo degli aborti in valore assoluto. E questo dipende dal fatto che è diminuita la popolazione in età fertile ». «Non si può poi nascondere – continua Gigli – che l’ aborto sfugge sempre più alla legge 194, grazie ai preparati chimici e alla cosiddetta ‘contraccezione di emergenza’. Se si vuole parlare di gravidanza solo quando l’embrione si impianta in utero, si cerca di dimenticare che l’ essere umano si è comunque formato: e questo lo dimostra proprio la procreazione assistita, in cui l’ embrione è vivo prima dell’ impianto in utero». «Drammatico è il dato delle straniere – conclude Gigli -, il cui ricorso all’ aborto è molto maggiore rispetto alla popolazione italiana. A dimostrazione che siamo in presenza di un grande problema sociale: non si possono permettere di avere figli per le loro condizioni economiche e lavorative ».
- Alberto Gambino, presidente Scienza & Vita: «Si dimostra che viene disattesa la ratio della legge 194, che non prevedeva l’aborto per la soluzione di problemi di fasce di popolazione più o meno sofferenti, ma per esigenze di tutela della salute della donna e voleva evitare il danno che poteva discendere dal ricorso alla clandestinità. Mi preoccupa anche il grande ricorso alla ‘contraccezione di emergenza’ perché dimostra che manca ogni forma di discorso educativo: le giovani mostrano di non essere formate dal punto di vista culturale e informate sul piano tecnico. Anche in questo caso viene disattesa la prima parte della legge 194».