venerdì , 29 Marzo 2024
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Un tavolo permanente

Un tavolo permanente con la Regione. È quello messo in piedi dal Forum delle Famiglie dell’Emilia-Romagna, a seguito dell’interessamento dell’arcivescovo di Bologna, e che lo scorso febbraio ha visto il primo incontro propedeutico con il governatore della Regione, Stefano Bonaccini, a cui hanno partecipato, oltre allo stesso mons. Matteo Zuppi, anche mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma, mons. Lorenzo Ghizzoni, vescovo di Ravenna, e il presidente del Forum regionale delle associazioni familiari, Alfredo Caltabiano. “Presentando il patto della natalità promosso a livello nazionale dal Forum, abbiamo espresso al presidente della Regione la necessità di avere politiche a favore della famiglia. E lui si è impegnato a organizzare un tavolo attraverso cui far diventare interventi concreti le nostre proposte”, spiega Caltabiano.

Il 27 marzo c’è stata la prima riunione

È stato un incontro cordiale alla presenza di mezza giunta regionale – a partire dalla vice presidente Elisabetta Gualmini, oltre a quattro assessori e vari dirigenti dei servizi – in cui tutti i partecipanti hanno manifestato a parole l’importanza e l’auspicio dell’avvio di pratiche a favore della natalità e della famiglia. Gualmini in particolare ha espresso l’intenzione di varare un pacchetto famiglie su alcuni progetti in corso, a partire da quello relativo ai centri estivi.

Che proposte avete portato al tavolo?

Prima di tutto abbiamo riconosciuto l’attrattività della Regione e l’eccellenza sui diversi campi di competenza, facendo presente che per mantenere questi livelli bisogna pensare ad un nuovo welfare che abbia la famiglia al centro. Con noi c’erano anche i vescovi – Zuppi, Solmi e Ghizzoni – che hanno evidenziato come la famiglia sia un asse importante, una scelta di coraggio che guarda al futuro, e un crocevia trasversale a tutte le realtà. Abbiamo spiegato che è necessario da parte della Regione attivare politiche che aiutino concretamente a invertire l’attuale trend negativo delle nascite, non obbligando ad avere i figli chi non li desidera ma aiutando le coppie ad avere il numero dei figli che cercano. Inoltre, è indispensabile che le politiche di sostegno alla natalità e familiari non siano tra esse scollegate ma formino un tutt’uno perché possano svolgere appieno la loro funzione. Dalla nascita della famiglia (lavoro per i giovani, casa per le giovani coppie) alla nascita e crescita del primo figlio (asili, politiche di conciliazione lavoro-famiglia) e di altri figli (politiche fiscali e tariffarie, sostegno al reddito, promozione dell’affido famigliare e dell’adozione) fino ai compiti educativi e di cura (malati, anziani, disabili) e alle reti di famiglie (soggetti attivi capaci di generare relazioni e benessere tra gli individui e per contrastare la progressiva solitudine della nostra società).

Che giudizio si è fatto di quell’incontro?

Il clima è stato positivo e per diversi assessori il tema natalità e famiglia sembra essere effettivamente sentito. Penso ad esempio a Paola Gazzolo, che come candidata alle ultime elezioni politiche ha sottoscritto il patto per la natalità, e alla stessa Gualmini. Inoltre, la presenza al tavolo di mons. Zuppi in rappresentanza anche della Conferenza episcopale regionale rappresenta una garanzia per ottenere risultati. Come primo effetto abbiamo incontrato dopo un paio di settimane l’assessore al commercio Donini e un dirigente dell’assessorato ai Trasporti per ragionare su un possibile avvio della Carta Famiglia Regionale.

Il 7 maggio un nuovo incontro. Conferma le sensazioni della prima volta?

Sì, in questa occasione sono stati circostanziati gli ambiti su cui intervenire in prima battuta. In particolare: ticket sanitari, attraverso il passaggio dal reddito familiare al reddito pro-capite per la determinazione della quota di compartecipazione; fondi asili 0-6 anni, con verifica sui comuni che effettivamente hanno utilizzato i fondi per ridurre le rette, e quelli che invece non hanno applicato alcuna riduzione; rafforzamento dei Centri per le Famiglie, in particolare per i compiti di sostegno alla genitorialità, mediazione familiare, sportello informativo e sviluppo di comunità attraverso il coinvolgimento dell’associazionismo; sviluppo della Carta Famiglia nazionale in ambito regionale, attraverso il coinvolgimento dei trasporti, della Grande distribuzione, musei, parchi divertimenti e alberghi, farmacie; testi scolastici, con ampliamento dell’attuale soglia ISEE fissata a 10.632,94 euro; addizionali regionali, attraverso il riconoscimento dei carichi familiari.

E…?

Le sensazioni sono positive e la volontà politica sembra esserci. Ma è innegabile che ora si debba passare dalle parole ai fatti. Ricordiamo che il mandato della giunta è nell’ultimo anno e anche mons. Solmi ha evidenziato la necessità che gli interventi che verranno adottati non siano soltanto occasionali o una tantum, ma facciano parte di un percorso che prosegua con convinzione anche in futuro. Come Forum abbiamo ribadito la necessità di introdurre il principio del Fattore Famiglia in almeno uno dei possibili interventi (ticket, fondi asili 0-6 anni, addizionali regionali).

Complessivamente il vostro giudizio è positivo. Nessuna criticità?

Un rischio c’è: che questo tavolo possa rappresentare solo un pretesto per dire che la Regione sta avviando politiche familiari, senza però arrivare ad una conclusione. Quindi noi proporremo tempi precisi, cercando di focalizzare almeno due-tre nostre proposte che possano diventare realtà prima della scadenza del mandato di questa giunta.

Matteo Billi